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L’intelligenza artificiale nel marketing: nemica o alleata?

Com’è cambiato il mondo del marketing con l’avvento di uno strumento all’avanguardia come l’intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale è una tecnologia in continua evoluzione che sta avendo un impatto sempre più significativo su molti settori, tra cui il marketing. D’altronde, l’evoluzione digitale è una conseguenza naturale del tempo che scorre. L’essere umano è stato il fautore dell’invenzione della stampa e dei caratteri mobili, (che ha rivoluzionato l’industria) ed è stato l’ideatore dell’avvento di Internet e degli smartphone. Quindi non dovremmo stupirci se, ad oggi, ci sia questa esplosione mediatica sull’intelligenza artificiale.

Alcuni esempi specifici di come l’AI viene utilizzata nel marketing

L’intelligenza artificiale viene già usata da moltissime aziende che ben conosci, la più famosa è Amazon che raccomanda i prodotti in base alla tua cronologia di acquisti e ai tuoi interessi (usando anche Alexa). C’è Netflix, che suggerisce i contenuti da guardare in base ai tuoi gusti o Facebook che targettizza gli annunci pubblicitari in base agli interessi degli utenti. Ultima, ma non meno importante, è l’azienda di Mountain View in California: Google infatti personalizza le ricerche degli utenti in base alla loro cronologia di navigazione.

Come l’intelligenza artificiale influenza il marketing

Nel mondo del marketing tutte le tecniche digitali si concentrano sul consumatore che, da utente passivo, è diventato un vero e proprio protagonista delle operazioni di comunicazione. In questo processo, l’AI può diventare un valido aiuto nel migliorare la comprensione del target, automatizzare le attività di marketing e personalizzare le esperienze dei clienti. La sua influenza può andare incontro a dei processi lavorativi utili al raggiungimento degli obiettivi, tra cui:

  • Analisi dei dati: può aiutare le aziende a raccogliere e analizzare grandi quantità di dati sui clienti, come dati demografici, interessi e comportamenti di acquisto. Questo può aiutare le aziende a comprendere meglio i loro clienti e a creare campagne di marketing più efficaci.
  • Automatizzazione delle attività: può rendere automatiche molte delle attività di marketing ripetitive, come l’invio di e-mail di marketing.
  • Personalizzazione: può essere utilizzata per personalizzare le esperienze dei clienti in base ai loro interessi e comportamenti individuali. Può aiutare le aziende a creare un rapporto più forte con i loro clienti e a aumentare le conversioni.
  • Chatbot: I chatbot basati sull’AI possono essere utilizzati per rispondere alle domande dei clienti e fornire assistenza, come già succede per tantissime aziende di fornitura (energia, telefonia, ecc).
  • Analisi predittiva: può essere utilizzata per prevedere il comportamento dei clienti, come quali prodotti o servizi è probabile che acquistino o quali contenuti sono più propensi a leggere. Questo può aiutare a targettizzare le campagne di marketing in modo più efficace.
  • Creazione di immagini: alcune volte può essere difficile reperire una tipologia di immagini, e quando non è possibile usare quelle presenti sul motore di ricerca (protette da copyright), l’AI ci viene incontro mettendo a disposizione portali web dove “creare” immagini in base alle nostre indicazioni.
  • Creazione di testi/schede prodotto: ChatGPT, Gemini, Copilot sono solo alcuni degli strumenti utili da usare come struttura base per elaborare un articolo o una pagina web. Inserendo un argomento (un servizio, la descrizione di un prodotto, ecc), l’intelligenza artificiale elabora la richiesta e risponde con un testo, più o meno dettagliato, da poter utilizzare.

L’AI sostituirà il lavoro dei creativi? Assolutamente no!

È bene sottolineare che l’intelligenza artificiale non potrà mai toglierci la capacità di lavorare, pensare e agire. Come per tutti gli strumenti creativi, serve un essere umano per far funzionare l’AI. Per quanto la cultura filmografica ci abbia mostrato come sia possibile sfuggire a un’intelligenza artificiale con una semplice pillola rossa (Matrix), ci troviamo nell’era in cui l’AI è una risorsa e non un nemico da temere.

L’intelligenza artificiale non è altro che un programma che usa algoritmi matematici per analizzare e produrre testi, risposte e immagini, basandosi su un gran numero di dati raccolti da diverse fonti (tra cui internet). Ciò che ha sempre distinto l’uomo dalle macchine è la volontà, la personalità, l’etica e la morale, caratteristiche che (per ora e speriamo per sempre) nessuna intelligenza artificiale è in grado di possedere.

Inoltre, l’AI è tutto tranne che perfetta. Nel caso specifico dei testi generati con l’aiuto di programmi per scrivere contenuti sul web, è bene ricordare che l’intelligenza artificiale non può capire il significato profondo delle cose che legge o scrive. Inoltre, può commettere errori grammaticali, dare false informazioni, non rispondere alle domande e non tener conto del contesto della conversazione. Questo perché l’algoritmo dietro le risposte si basa sulle statistiche e non su dati aggiornati.

Quindi, a cosa può servire l’intelligenza artificiale nel marketing?

Nel supportare il lavoro dell’essere umano. L’AI è senza dubbio un’opportunità di miglioramento per la produttività e l’efficienza di diverse attività. Permette di ridurre i tempi di lavorazione e di dedicarsi più alla creatività. L’intelligenza artificiale è un buon alleato del marketing da usare con consapevolezza, sfruttando i vantaggi e tenendo conto degli svantaggi.

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